Conviene investire in Volkswagen?

Pablo René-Wormsaoût 24
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Oggi parliamo di Volkswagen, la Casa automobilistica che da anni è nota con lo slogan "Das Auto" (l'automobile). Il produttore tedesco, fondato nella Germania degli anni '30, oggi si contende la posizione numero uno nella classifica di vendite globali con il colosso giapponese Toyota.

Il nome Volkswagen fa subito pensare al celebre stemma "VW" o alla sua gamma di veicoli commerciali. Ma Volkswagen è anche molto di più. Il Gruppo tedesco è infatti un imponente conglomerato automobilistico che raggruppa brand del calibro di Audi, Seat e Skoda accanto a importanti nomi del segmento extra-lusso come Lamborghini, Bentley, Porsche e Bugatti.

Eppure, la storia recente del fiore all'occhiello del settore automotive tedesco è stata alquanto travagliata, a cominciare dal suo coinvolgimento nel cosiddetto scandalo Dieselgate, relativo alla manipolazione volontaria dei test sulle emissioni attraverso software truccati. La vicenda ha avuto serie ripercussioni sull'azienda, la quale è riuscita tuttavia a risollevarsi per poi avviare una transizione su larga scala verso la produzione di veicoli full-electric.

Considerata la storia dell'azienda, nonché alla luce dei drastici cambiamenti che interessano il panorama automobilistico odierno, è lecito chiedersi se valga ancora la pena investire nei titoli Volkswagen.

Che cosa influenza le quotazioni dei titoli Volkswagen?

Acquistare titoli Volkswagen all'inizio del 2011 sarebbe stata una saggia decisione di investimento. Investire 1.000 euro nel brand tedesco a quell'epoca avrebbe fruttato circa 1.740 euro nel 2021, dividendi esclusi. Tuttavia, occorre sottolineare che, negli ultimi 10 anni, Volkswagen ha sottoperformato rispetto all'indice tedesco che raccoglie i titoli a maggiore capitalizzazione (DAX). Investire un capitale equivalente sul DAX nello stesso periodo avrebbe infatti generato un ritorno pari a 2.200 euro nel 2021.

La ragione di una tale sottoperformance nell'ultimo decennio è certamente imputabile allo scandalo Dieselgate, che ha avuto serie ripercussioni sull'azienda nel 2015. Nel periodo di picco delle quotazioni a marzo 2015, i titoli Volkswagen valevano ben 255 euro, prima di registrare un calo vertiginoso a 95 euro all'inizio di ottobre (equivalente a una perdita di oltre il 60% in poco più di sei mesi).

Da quel momento, le azioni del Gruppo tedesco sono riuscite a recuperare terreno per raggiungere quota 210 euro, ritornando quasi ai livelli di marzo 2015. Ma c'è di più: negli ultimi dodici mesi, la performance dei titoli Volkswagen è risultata nettamente superiore rispetto ai risultati del DAX, registrando una crescita pari a circa il 55% contro il 25% dell'indice azionario tedesco. E la performance di Volkswagen riesce persino a eclissare quella del suo principale concorrente, Toyota, i cui titoli sono cresciuti "solo" del 38% nell'ultimo anno.

Volkswagen è un'azienda redditizia?

I titoli Volkswagen hanno generato ottime quotazioni sui mercati azionari negli ultimi 12 mesi, ma cosa si può dire della sua salute finanziaria? Per scoprirlo basta dare uno sguardo ai resoconti finanziari dell'azienda.

I produttori di automobili sono società tipicamente cicliche e, come tali, la loro salute finanziaria è ampiamente influenzata dalle condizioni dell'economia globale. Le persone saranno infatti molto più propense ad acquistare veicoli nuovi in contesti economici favorevoli.

Non sorprende dunque che i risultati dichiarati da Volkswagen siano più positivi nel primo semestre del 2021 rispetto all'anno precedente, nel pieno della crisi innescata dalla pandemia di COVID-19.

Tra il primo semestre 2020 e lo stesso periodo del 2021, la Casa automobilistica tedesca è riuscita ad accrescere il fatturato del 25%, immatricolando 4,6 milioni di veicoli nei primi sei mesi dell'anno corrente rispetto ai 3,7 milioni di unità vendute nel primo semestre del 2020. Tale crescita è dovuta soprattutto alla ripresa economica che ha interessato l'Europa nella prima metà del 2021. Le vendite di Volkswagen nel Vecchio Continente hanno infatti registrato un aumento del 33% nei primi sei mesi del 2021 rispetto al medesimo semestre dell'anno precedente. Inoltre, l'azienda tedesca sta ampliando la propria presenza anche nel continente asiatico, con una crescita annua del fatturato pari al 16%, trainata in particolare dai mercati cinese (+16,2%) e indiano (+102%, anche se con volumi nettamente inferiori).

Per Volkswagen, il mercato asiatico è diventato quello più importante in termini di volumi di vendita, al punto da superare persino l'Europa occidentale per numero di veicoli venduti nel primo semestre 2021 (oltre 2 milioni di unità contro 1,5 milioni).

Tale incremento a livello del fatturato si è tradotto anche in una crescita negli utili al netto delle imposte. Se, nella prima metà del 2020, i conti dell'azienda erano decisamente in rosso, con perdite al netto delle imposte pari a quasi un miliardo di USD, il Gruppo tedesco è ampiamente riuscito a recuperare il terreno perduto nello stesso periodo dell'anno corrente, generando utili per 8,5 miliardi di USD.

Cos'ha in serbo il futuro per Volkswagen?

Possiamo dire che le prospettive tornano a essere rosee per Volkswagen? La Casa automobilistica tedesca dovrebbe certamente beneficiare della ripresa globale dell'economia, anche se sono numerose le sfide che la attendono negli anni a venire.

Il primo ostacolo è naturalmente rappresentato dalla transizione ecologica. Volkswagen ha recentemente annunciato la propria intenzione di interrompere la produzione di veicoli a combustione interna a partire dal 2035 per i modelli europei. Questo annuncio intende accelerare la transizione verso una gamma di veicoli full-electric in un momento in cui, a causa delle pressioni generate da norme antinquinamento sempre più severe, i produttori di automobili di tutto il mondo si stanno facendo in quattro per pianificare l'addio definitivo al motore termico.

Ma Volkswagen non è l'unica Casa automobilistica intenzionata a creare una gamma di veicoli interamente elettrificata. Ford, Lotus e Fiat hanno anch'esse annunciato l'implementazione di simili piani entro il 2030. Volvo, dal canto suo, si augura invece di raggiungere lo stesso traguardo entro il 2025.

La concorrenza si preannuncia feroce anche sul fronte asiatico che, come abbiamo già detto, è ora la regione che genera i volumi più importanti per Volkswagen. Tutti i principali produttori di automobili intendono approfittare delle opportunità offerte da questi mercati ad alto potenziale (Cina e India in primis).

Investire oggi nei titoli Volkswagen significa scommettere che il Gruppo tedesco emergerà vincitore dall'attuale rivoluzione energetica del settore automotive globale, ma anche che sarà in grado di trarre massimo vantaggio dalle straordinarie potenzialità dei mercati asiatici.

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