S.r.l: come funziona e come aprirne una
La società a responsabilità limitata (s.r.l.) è una delle forme giuridiche più scelte per avviare una piccola media impresa (PMI) in Italia. È il tipo giuridico che si addice a un business strutturato, senza essere per forza una società di grandi dimensioni (come le s.p.a.).
Il giusto mezzo, insomma. Come società di capitali, la s.r.l. offre protezione al patrimonio personale dei soci, e questo è un grande vantaggio. Ma quali sono i costi? E quando conviene aprire una società di questo tipo, invece di un’impresa individuale o alle società di persone? Scopriamolo.
Sommario
- Cos’è una s.r.l.
- Come aprire una s.r.l.
- Come si prelevano gli utili
- Cessione quote, aumento di capitale e modifiche allo statuto
- Costi di una s.r.l.
- Tassazione s.r.l.
- Costi deducibili e spese scaricabili
- Vantaggi e svantaggi di una s.r.l.
- FAQ
Cos’è una s.r.l.
La società a responsabilità limitata è una società di capitali ed è una persona giuridica, cioè un’entità distinta e separata dai soci (persone fisiche) che ne fanno parte. Questo implica che la s.r.l. è anche un soggetto di diritto autonomo e ha un patrimonio separato da quello dei soci.
Il punto chiave della s.r.l. è proprio questo: in caso di fallimento, il socio perde solo quanto investito come capitale sociale e non corre nessun rischio sui beni personali. Si dice che la s.r.l. ha un’autonomia patrimoniale perfetta.
S.r.l. o s.r.l.s?
In Italia esistono diversi tipi di s.r.l.: la s.r.l. ordinaria, la s.r.l.s. (semplificata) e fino a qualche anno fa anche la s.r.l. a capitale ridotto, oggi però non più attiva. La differenza principale tra le varianti sta nel capitale sociale minimo e nelle formalità richieste.
La s.r.l. ordinaria richiede almeno 10.000 euro di capitale sociale, e all’atto di apertura è possibile versarne subito anche solo il 25% se i soci sono più di uno, nel resto negli anni. La s.r.l.s. invece nasce per chi preferisce partire con poche risorse e procedure più snelle, e si può costituire con capitale sociale anche di 1 euro. Ma è obbligatorio versarlo integralmente subito.
La s.r.l.s. è nata per abbattere le barriere di ingresso, è la forma ideale per chi vuole avviare attività indipendenti o start-up, testare un business senza immobilizzare capitali e con costi minimi. Il capitale ridotto, però, può rendere difficoltoso accedere al credito bancario. Inoltre la governance è meno flessibile: non è possibile modificare liberamente lo statuto.
Una s.r.l. ordinaria conviene invece a chi ha già investitori, cerca una governance più articolata, vuol crescere o accedere più facilmente a finanziamenti.
Come aprire una s.r.l.
Per aprire una s.r.l. occorre almeno un socio, persona fisica (maggiorenne) ma anche persona giuridica (altre società). Se il fondatore è uno solo si parla di s.r.l. unipersonale o s.r.l. a socio unico, e all’aspetto pratico non cambia quasi nulla.
Se i soci sono più di uno, è obbligatorio eleggere un amministratore, responsabile della gestione ordinaria e riferimento per tutti gli adempimenti fiscali e legali, che può coincidere con un socio o essere una figura esterna.
Nei casi in cui sono previsti è necessario anche individuare gli organi di controllo, che può essere un solo professionista (sindaco unico, revisore legale dei conti) o un gruppo (collegio sindacale). L’obbligo scatta se per due esercizi consecutivi si verificano almeno due di questi eventi:
- attivo superiore a 4 milioni di euro;
- ricavi superiori a 4 milioni di euro;
- organico con più di 20 dipendenti.
Documenti e requisiti
I documenti necessari variano a seconda dei casi, ma quelli sempre sono:
- documenti d’identità dei soci;
- atto costitutivo;
- statuto della società.
Occorre dotarsi di una casella di posta elettronica certificata (PEC), firma digitale per tutti i soci, software di fatturazione elettronica ed eventuali credenziali SPID.
Il capitale sociale
All’atto di costituzione di una s.r.l. ordinaria occorre versare un capitale sociale minimo di 10.000 euro. La somma può essere versata tutta subito o anche solo il 25%, se ci sono più soci. Nel caso della s.r.l.s., basta 1 euro come capitale, ma va versato tutto integralmente.
Il capitale può essere conferito in denaro o in natura, sotto forma di materiali, crediti o aziende. Se il capitale sociale viene versato in beni diversi dal denaro, di solito occorre una perizia che ne attesti il valore effettivo.
Conto corrente per s.r.l.
Per aprire una s.r.l. è obbligatorio che l’impresa abbia un conto corrente aziendale dedicato. Il conto deve essere già aperto e pronto per ricevere il bonifico istantaneo (in caso di versamento in denaro), meglio se dotato di IBAN italiano e di tante funzionalità (carte di pagamento, interessi sulla liquidità, strumenti per la gestione delle finanze, prestiti, ecc.).
Scegliere con attenzione il conto per la propria s.r.l. significa selezionare un partner affidabile, gestire al meglio la tesoreria, avere il controllo sulle spese, accedere a prodotti di risparmio o investimento e altro ancora. Scopri le soluzioni che offre Vivid Money.
Costituzione e registrazione della società
I soci ci sono, l’amministratore pure. Il capitale sociale e lo statuto sono pronti: è il momento di rivolgersi a un notaio. Il professionista prepara l’atto costitutivo e certifica il versamento del capitale iniziale (bonifico istantaneo o assegno circolare).
Dopo la firma dell’atto notarile da parte dei soci, il commercialista incaricato dalla nuova s.r.l. provvede entro dieci giorni a:
- richiedere l’apertura della partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate;
- comunicare la nascita della società alla Camera di Commercio;
- iscrivere la società nel Registro delle Imprese territoriale,
Prima di iniziare qualsiasi attività, la s.r.l. deve anche presentare online la comunicazione di inizio attività chiamata SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) allo sportello SUAP del Comune in cui ha sede.
Aprire una s.r.l. online
Dal 2021, con il Decreto Legislativo n. 183/2021, è possibile anche aprire una s.r.l. o una s.r.l.s. online, con una procedura semplificata. L’atto costitutivo, in presenza di conferimenti in denaro e sede italiana, può essere redatto come atto pubblico informatico.
Il notaio riceve la firma delle parti anche tramite videoconferenza, grazie alla piattaforma messa a disposizione dal Consiglio Nazionale del Notariato.
Regime contabile e adempimenti
La s.r.l. è sempre obbligata alla contabilità ordinaria, senza eccezione: non può adottare regimi semplificati, come il regime forfettario (per le ditte individuali) o semplificato (per società di persone che rispettano certi limiti). La contabilità ordinaria prevede la tenuta del libro giornale, degli inventari, i registri IVA e la redazione del bilancio d’esercizio.
La legge italiana distingue però tra diverse forme di bilancio. Le microimprese, cioè le realtà che per due esercizi consecutivi non superano contemporaneamente 220.000 euro di attivo, 440.000 euro di ricavi e 5 dipendenti, possono redigere un bilancio molto semplificato.
Le società che invece restano sotto 5,5 milioni di euro di attivo, 11 milioni di ricavi e 50 dipendenti possono preparare il bilancio in forma abbreviata. Superate queste soglie, scatta automaticamente l’obbligo del bilancio ordinario completo.
Come si chiude una s.r.l.
Chiudere una s.r.l. richiedere una procedura di liquidazione: si vendono i beni, si pagano i debiti, si distribuiscono le eventuali residue tra i soci. Il procedimento si conclude con la cancellazione dal Registro delle Imprese e con un costo che può variare da 1.500 a 2.000 euro, più gli onorari del commercialista e gli oneri di chiusura.
Come si prelevano gli utili
Il socio di s.r.l. non può prelevare a piacere una somma dal conto della società. L’unico modo è la distribuzione dell’utile, o dividendo. La distribuzione avviene con una precisa procedura:
- l’assemblea dei soci approva il bilancio e da l’ok;
- il verbale viene registrato e depositato al Registro delle Imprese;
- viene effettuato il pagamento;
- scatta la ritenuta d’imposta.
In caso di perdite pregresse, occorre colmare il gap e accantonare il 5% a riserva legale, fino al 20% del capitale.
Compenso per amministratore
Un altro modo per prelevare utili dalla società è attraverso il compenso di amministratore. L’amministratore della s.r.l. può essere remunerato con un compenso stabilito dallo statuto o dall’assemblea. Può essere erogato in modo fisso, variabile o misto, e viene normalmente pagato con cadenza mensile o periodica con busta paga.
Cessione quote, aumento di capitale e modifiche allo statuto
Se un socio vuole cedere la propria quota, serve un atto notarile o un intervento del commercialista in casi specifici. Il valore delle quote si stabilisce spesso tramite perizia. L’ingresso di nuovi soci necessita, nella maggior parte dei casi, di un aumento di capitale con delibera assembleare, atto notarile e verbalizzazione.
Le modifiche statutarie per cambiare oggetto sociale, regole di governance, quote o deleghe degli amministratori, richiedono sempre una modifica ufficiale dello statuto da compiersi con intervento del notaio e successiva registrazione.
Costi di una s.r.l.
La società a responsabilità limitata ha costi di apertura e gestione medio-alti rispetto alle imprese individuali o alle società di persone.
Costi di apertura
L’avvio della s.r.l. comporta in media un costo per il notaio tra 1.600 e 2.000 euro, a cui si aggiungono i diritti camerali (circa 120-200 euro), la tassa per i registri sociali (circa 300 euro l’anno), le spese per la gestione delle pratiche iniziali e le imposte per il deposito del bilancio (circa 40 euro). Tra bolli e altre piccole spese il totale annuo per la sola parte burocratica si aggira tra i 500 e 700 euro.
Costi di gestione
Il principale costo fisso della s.r.l. è la contabilità. Il commercialista è una figura fondamentale per una società di capitali, perché si occupa della contabilità ordinaria, delle dichiarazioni fiscali, dei bilanci e degli adempimenti obbligatori. Un professionista richiede in media 300 euro al mese, ma la cifra può salire in proporzione al numero di dipendenti e all’aumento delle operazioni.
Poi ci sono i costi bancari. Le banche tradizionali chiedono un canone mensile molto alto per le PMI, se si sceglie un conto aziendale online i costi possono essere decisamente più bassi (oltre che scaricabili). Qui puoi vedere quanto Vivid Money può essere conveniente.
Infine vanno considerate le spese per il business, che chiaramente variano da caso a caso: stipendi, canoni di locazione e utenze, software e licenze, veicoli aziendali, materie prime e altro ancora.
Tassazione s.r.l.
La tassazione imposta alle s.r.l. colpisce sia la società sia il socio (persona fisica). La società paga un’aliquota fissa del 24% di IRES (Imposta sul reddito delle società) sul reddito imponibile, a cui va aggiunto l’IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) che varia dal 3,9% a salire, in base alla regione e all’attività.
Il socio che preleva degli utili (dividendi) è tassato ulteriormente: sulla somma percepita viene applicata una ritenuta a titolo d’imposta del 26%. La società deve versare questa ritenuta tramite modello F24, e il socio riceve una Certificazione Unica (Cupe).
L’amministratore che svolge attività effettiva è tassato diversamente. In questo caso la s.r.l. è tenuta ad applicare:
- le ritenute IRPEF come lavoro assimilato a dipendente o autonomo, a scaglioni progressivi;
- i contributi INPS gestione separata, circa il 33% del compenso lordo.
Costi deducibili e spese scaricabili
La s.r.l. può scaricare tutti i costi provenienti dall’attività per abbattere il proprio reddito imponibile ai fini IRES, come ad esempio:
- acquisto di merci e materie prime;
- spese per i dipendenti;
- affitti e canoni leasing;
- utenze;
- spese di pubblicità e marketing;
- consulenze e costi per servizi professionali;
- spese di rappresentanza;
- spese bancarie;
- quote di ammortamento di beni materiali e immateriali.
Anche il compenso dell’amministratore è deducibile ai fini IRES, e quindi riduce l’imponibile della società. Non tutte le spese sono scaricabili al 100%, alcune sono soggette a limiti o condizioni precise.
Vantaggi e svantaggi di una s.r.l.
La s.r.l. è una forma giuridica che offre parecchi vantaggi alla piccola media impresa:
- protezione del patrimonio personale;
- possibilità di pianificare la fiscalità;
- possibilità di coinvolgere nuovi soci e investitori;
- flessibilità di gestione assai maggiore rispetto alle società di persone.
Gli utili possono essere reinvestiti o distribuiti con regole trasparenti, e ogni socio è libero di cedere le proprie quote e di investire nuovamente quando vuole.
E i contro? Anzitutto, i costi amministrativi e di gestione sono elevati rispetto ad altri modelli. E poi la burocrazia è abbondante: ogni attività deve essere documentata, il bilancio va redatto e depositato annualmente, c’è l’obbligo di contabilità ordinaria e di note integrative.
Serve il supporto costante di più professionisti, perché la trasparenza nei confronti del fisco e dei creditori è totale.
I rischi di una s.r.l.
I soci di una s.r.l. rischiano solo il capitale che hanno conferito, tranne in presenza di garanzie personali prestate alla banca o violazione di obblighi di legge.
Gli amministratori invece hanno una responsabilità molto più estesa: devono gestire ogni aspetto societario con diligenza e rispondono verso i soci, i creditori, il fisco e anche penalmente in caso di reati fiscali o gestionali.
FAQ
Qual è la differenza tra una s.r.l. e una s.r.l.s.?
La differenza principale tra s.r.l. e s.r.l.s. è nei costi, nella governance e nell’accesso al credito. La s.r.l.s. richiede meno risorse all’avvio, ma dà meno spazio a personalizzazioni e può avere più difficoltà a ottenere finanziamenti significativi. Una s.r.l. ordinaria è più costosa da aprire, ma dal punto di vista della crescita e della gestione è più versatile.
Cosa scegliere tra una s.r.l. e una ditta individuale?
La ditta individuale è la forma più semplice per avviare una nuova attività. I costi di apertura sono contenuti e la gestione è ampiamente semplificata. Lo svantaggio però è che il titolare risponde con tutto il proprio patrimonio presente e futuro dei debiti contratti dall’impresa. La s.r.l. divide invece tra i beni personali e quelli aziendali e offre una protezione, che fa la differenza per chi vuole fare business. Dal punto di vista fiscale, la s.r.l. consente di fare una pianificazione fiscale ottimizzata per le PMI, la ditta individuale può accedere al regime forfettario sotto determinati requisiti ma sopra un certo volume di fatturato è sconveniente.
Qual è la differenza tra s.r.l. ed s.n.c.?
La s.r.l. è una società di capitali, con personalità giuridica autonoma e autonomia patrimoniale perfetta. La s.n.c. (società in nome collettivo) è una società di persone dove ogni socio risponde illimitatamente e solidalmente delle obbligazioni sociali. Per aprire una s.r.l. serve versare un capitale minimo, mentre nella s.n.c. non serve. La s.r.l. è soggetta a tassazione IRES e IRAP, la s.n.c. paga l’IRAP e segue il regime di trasparenza, quindi sono i soci a pagare l’IRPEF sulla quota di utile. La s.r.l. è obbligata a depositare il proprio bilancio ogni anno presso il Registro delle Imprese, la s.n.c. invece è una società privata e ha meno obblighi contabili. Inoltre la s.r.l. ha l’obbligo di avere un conto corrente aziendale, la s.n.c. è tenuta ad avere un conto dedicato solo per volumi di fatturato superiori a 400.000 euro.
Che cos’è una s.r.l. immobiliare?
Una s.r.l. immobiliare è una società che opera nel settore degli immobili acquistando, gestendo, affittando o vendendo beni immobili. Spesso offre una gestione più strutturata del patrimonio e permette di separare i rischi personali da quelli legati al mattone. Questa forma societaria ha costi più alti rispetto alla gestione da privato, ma può essere conveniente quando gli immobili sono numerosi o quando l’attività è continuativa.
Come posso pagare meno tasse con una s.r.l.?
Le s.r.l. possono adottare strategie di pianificazione fiscale, come creare una holding societaria per abbassare il carico fiscale, accedere più facilmente a deduzioni e credito d’imposta, ottimizzare la distribuzione dei dividendi e strutturare la pianificazione di passaggio generazionale e crescita patrimoniale in modo efficiente. Diversi strumenti permettono a chi investe in beni strumentali di accedere a bonus, incentivi e crediti d’imposta, ma va sempre consultato un commercialista aggiornato.
Esiste un fatturato minimo per le s.r.l.?
No, la normativa italiana non prevede nessun fatturato minimo obbligatorio per costituire, mantenere o continuare a gestire una s.r.l. Lavorare senza fatturato è teoricamente possibile e nessuna legge richiede una soglia di ricavi annuali per la sopravvivenza della società.
Cosa succede se la s.r.l. chiude in perdita?
Se una società a responsabilità limitata chiude in perdita i soci rischiano solo per il capitale sottoscritto e le somme versate. Se durante la liquidazione emergono dei debiti e sono stati distribuiti degli utili ai soci, i creditori possono rifarsi verso quelle somme. In caso contrario, non ci sono rischi personali per nessun socio.
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